TEATRO GARIBALDI

Teatro Garibaldi di Figline Valdarno

www.teatrogaribaldi.org

Toscral ha acquistato 2 abbonamenti Turno A per la visione dei seguenti 5 spettacoli nella rappresentazione del sabato sera h. 21:00:

** Costo del biglietto per ogni singolo spettacolo € 20,00 **

Come di consueto il socio potrà iscriversi al sorteggio di 2 biglietti (uno per il socio, uno per un accompagnatore).

Toscral parteciperà al costo del biglietto del solo socio.

Toscral non è responsabile di eventuali variazioni di orario e data. E’ cura del vincitore accertarsi che l’evento si terra’.

Il Teatro effettua la custodia degli abbonamenti (i soci vincitori potranno ritirare gli stessi in originale la sera dello spettacolo vinto direttamente in biglietteria e lasciarli in loco dopo la visione dello spettacolo.

Si precisa che il calendario potrebbe subire variazioni e/o modifiche per motivi indipendenti dalla volontà della direzione, pertanto consigliamo di controllare tutte le date durante l’anno ed eventuali comunicazioni.

Per le iscrizioni, è necessario inviare una mail al seguente indirizzo internet segnalando gli spettacoli per i quali si intende iscriversi al sorteggio: info@toscral.it

SCADENZA ISCRIZIONI: 10 novembre 2023

Non sono ammesse rinunce successive all’estrazione.

SPETTACOLO N. 1 SABATO 18 NOVEMBRE 2023 ORE 21,00

TAXI A DUE PIAZZE

di Ray Cooney

Da quando è stata rappresentata in tutto il mondo fin dal 1984, anno d’esordio di “Taxi a due piazze” di Ray Cooney, una versione tutta al femminile non c’era mai stata. La commedia, che in Italia è tra le più rappresentate con un’edizione storica della ditta Dorelli, Quattrini, Brochard e Panelli, è un evergreen per il pubblico che conosce molto bene le vicende tragicomiche del tassista bigamo che deve tenere nascosto il suo segreto prima che sia troppo tardi. Abbiamo chiesto quindi al suo autore Ray Cooney di rinnovare la commedia con una versione rovesciata al femminile aggiornata ai nostri tempi con tutti i riferimenti del caso. Ed ecco che per la prima volta in esclusiva mondiale “Taxi a due piazze” versione femminile si affaccia nel mercato italiano sotto l’esperta mano di Chiara Noschese con un cast di tutto rispetto guidato da Barbara d’Urso nei panni della tassista — protagonista che per mantenere il segreto della sua bigamia deve districarsi tra un marito a piazza risorgimento e un altro a piazza Irnerio, aiutata solo dalla sua amica che ben conosce la sua doppia vita, interpretata da Rosalia Porcaro. Questa versione, che rispolvera un grande classico della commedia leggera con una veste completamente rinnovata dal suo autore originale sia nei dialoghi che nei contenuti, è restituita perfettamente nell’adattamento italiano di Gianluca Ramazzotti e siamo certi che soddisferà il pubblico con un testo che non smetterà mai di divertire, anche in quota tutta rosa!

SPETTACOLO N. 2 – SABATO 2 DICEMBRE 2023 ORE 21,00

Falstaff a Windsor di Alessandro Benvenuti

Dopo i successi di Nero Cardinale e L’avaro, si rinnova la collaborazione tra Ugo ChitiAlessandro Benvenuti e gli attori di Arca Azzurra per un lavoro dedicato a uno dei grandi personaggi scespiriani, Falstaff. Il Dramaturg tratteggia un profilo perfetto per il grande attore, attingendo tanto ai drammi storici Enrico IV Enrico V quanto alla figura farsesca che emerge dalle Allegre comari di Windsor. In questo adattamento l’eroe e antieroe “resuscita” a Windsor esprimendo, gigione e irridente, la natura del suo personaggio: un’arroganza aristocratica, con un sangue plebeo, popolaresco, che muta dalla rabbia al sarcasmo ma rimane disarmante, quasi patetico, perché non conosce, o non sa, darsi le regole e la consapevolezza dell’età che “indossa”. Questo Falstaff, resta fedele al testo originale delle Comari di Windsor, ne rispetta gli appuntamenti farseschi; si lascia beffare, esce avvilito e percosso dai travestimenti, sembra quasi masochisticamente rimpicciolito, anche se dietro queste mutazioni ribolle la rabbia del personaggio che sembra ancora pretendere il rispetto dovuto all’antico ruolo del cavaliere.Solo l’ultima beffa, l’ennesimo inganno di un’attesa punitiva nel parco, cambia struttura e andamento narrativo. Il mutamento arriva grazie all’intervento di Semola, un personaggio che fin dall’inizio ha fiancheggiato Falstaff facendosi assumere come paggio: servizievole, irridente, mutevole, inquietante, occupa allusivamente la funzione di un fool che solo alla fine (allucinazione o sogno?) assume le vesti e le sembianze del principe Enrico, tornato a bandire Falstaff dal consorzio umano. Niente fate, folletti, fastidi e pizzicotti, ma l’asprezza di una condanna che ribadisce come nell’ordine prestabilito del potere non si trovi posto dove collocare un corpo tanto grande quanto irrazionale e magico.

SPETTACOLO N. 3 – SABATO 27 GENNAIO 2024 ORE 21,00

L’Avaro di Molière con Ugo Dighero

Lo straordinario talento comico di Ugo Dighero al servizio dell’Avaro di Molière. L’attore genovese si confronta per la prima volta con un grande classico, interpretando Arpagone. Nella commedia di Molière si assiste a un epico scontro tra sentimenti e soldi. Il protagonista è disposto a sacrificare la felicità dei figli, pur di non dovere fornire loro una dote e anzi acquisire nuove ricchezze attraverso i loro matrimoni. «L’Avaro di Molière ruota attorno a un tema centrale, cui tutti gli altri si riconnettono: il danaro» «Il conflitto tra Arpagone e il suo entourage è il conflitto tra due visioni economiche: una consumistica e una conservativa.  Nella nostra contemporaneità, in cui vige l’imperativo di far circolare il danaro inseguendo una crescita economica infinita, il gesto immobilista di Arpagone, ossessionato dall’idea di non intaccare il proprio patrimonio, suona quasi sovversivo, in opposizione alla tirannia del consumo»

SPETTACOLO N. 4 – SABATO 24 FEBBRAIO 2024 ORE 21,00

Il cacciatore di Nazisti. L’avventurosa vita di Simon Wiesenthal

con Remo Girone

A cavallo tra un avvincente thriller di spionaggio e l’indagine storica, rivissuta con umana partecipazione e un tocco di caustico umorismo ebraico, Il cacciatore di nazisti racconta la storia di Simon Wiesenthal, che dopo essere sopravvissuto a cinque diversi campi di sterminio dedica il resto della sua esistenza a dare la caccia ai responsabili dell’Olocausto.
Lo spettacolo in quello che idealmente è l’ultimo giorno di lavoro di Wiesenthal al Centro di documentazione ebraica da lui fondato: prima di andare in pensione, l’uomo ripercorre per ellissi ed episodi emblematici 58 anni di inseguimento dei criminali di guerra nazisti, responsabili della morte di più di 11 milioni di persone, di cui 6 milioni di ebrei. La vita di Wiesenthal, ironicamente apostrofato come “il James Bond ebreo”, ha dell’incredibile: con il suo lavoro di ricerca e investigazione è riuscito a consegnare alla giustizia circa 1.100 criminali nazisti, tra cui Karl Silberbauer, il sottoufficiale della Gestapo responsabile dell’arresto di Anna Frank, Franz Stangl, comandante dei campi di Treblinka e Sobibor, e Adolf Eichmann, l’uomo che pianificò quella che Hitler amava definire “la soluzione finale”. Lo spettacolo basato sui libri dello stesso Wiesenthal e affidato all’interpretazione di Remo Girone, si interroga non solo sulla feroce banalità del male quanto sulla sua genesi. Così Il cacciatore di nazisti diventa un tentativo epico e civile per combattere la rimozione e l’oblio.

SPETTACOLO N. 5 – SABATO 23 MARZO 2024 ORE 21,00

Balasso fa Ruzante. Amori disperati in tempo di guerre

di Natalino Balasso

In questo nuovo testo, Balasso evoca alcune delle opere di Angelo Beolco, attore e commediografo padovano del Rinascimento, famoso per aver dato vita al personaggio di Ruzante, un contadino padovano ruspantefamelico e poltrone. L’universo a cui si ispirano le opere di Ruzante – una vera e propria eccezione nella letteratura rinascimentale — è popolato da villani rudi ed elementari e improntato da un’esaltazione semiseria dell’energia grezza degli istinti. La forza delle commedie di Ruzante nasce dalla comicità vitale e allo stesso tempo amara che le pervade e dal dirompente realismo espressivo. In questa commedia i registri sono molteplici: il plot vede i tre personaggi Ruzante, Gnua e Menato attraversare tre mondi e quindi tre fasi differenti. Quello dell’eros campestre che racconta amori crudeli, un erotismo fatto di carnalità e di possesso. Poi il quadro drammatico delle guerre, della scoperta dell’altro. Infine, un quadro cinico, cittadino, quando al ritorno dalla guerra Ruzante arriva a Venezia, città di mercanti, che è tutto un altro mondo». La lingua inventata da Balasso per questo testo evoca il linguaggio Cinquecentesco di Ruzante unendo fiorentino a espressioni venete, sempre dell’epoca. Questo titolo è un inganno! È Ruzante che fa Balasso!



Postato il 24/10/2023